Velluto e luce

Come rendere il velluto contemporaneo.

Cos’è il velluto e perché è così utilizzato nell’abbigliamento e nell’arredamento? Come ben sapete il velluto è un tessuto che presenta sulla superficie del dritto un fitto pelo liscio compatto, morbido e brillante. Esistono diverse tipologie di velluto e si differenziano in base al tessuto con cui vengono realizzate e al loro aspetto. Possiamo identificare come velluto uniforme il velluto liscio senza lavorazione o disegno; il velluto a coste quello lavorato con righe di rilievo e, infine, il velluto operato quello lavorato in rilievo sul fondo liscio. Tradizionalmente la fibra scelta era la seta, la quale rendeva questo tessuto particolarmente lucido e morbido al tatto; in seguito, venne introdotto l’utilizzo del cotone, del lino e della lana.

Le prime tracce del velluto si perdono in un luogo indefinito lungo la leggendaria Via della Seta, probabilmente nella regione del Kashmir, situata tra India, Pakistan e Cina, da cui è giunto in Europa e in particolare in Italia, luogo d’origine, verso il XIII secolo.  Il velluto divenne celebre grazie alle mani esperte dei sarti e degli artigiani italiani, di Palermo e Venezia, che dapprima lo utilizzarono come tessuto d’abbigliamento destinato alla nobiltà e poi come tessuto per rivestimento sempre dell’arredamento borghese. Alla fine del XVI secolo, con l’introduzione della tessitura del velluto, in Inghilterra ci fu uno sviluppo interessante nella produzione di quest’ultimo. Da qui venne alla luce il celebre velluto di Manchester, oggi noto come velluto a coste e solo in seguito, dalla metà del XIX secolo, le tessiture meccaniche di Linden produssero il velluto di Lindner, oggi noto con il nome di Velvet.

Negli ultimi anni questo specifico tessuto ha avuto una vera e propria esplosione diventando molto popolare per la realizzazione di sedie, poltrone e divani, come quelli del prestigioso marchio italiano di design: Edra.